martedì 31 maggio 2011

Migliorare la sicurezza scolastica con il cooperative learning ?????? SI PUO' !!!




Apparentemente non vedevo nesso logico tra questi due concetti, ma quando mia moglie mi mostrò un video prodotto all'interno di un percorso formativo iniziai a ragionare con la visione "esterna" da RSPP; emersero quindi alcuni spunti che vorrei con voi condividere, ma prima riassumiamo il concetto di base del coopertive learning: 
(sunto tratto da http://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/cooperative_learning.htm)

Il Cooperative Learning costituisce una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando “ambienti di apprendimento” in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti.


Vediamo ora una sintesi degli spunti su cui - da oggi in poi -  credo sia importante  iniziare a ragionare al fine di ottenere un miglioramento globale del contesto lavorativo :


1. La gestione dei gruppi


esempio di gruppi di lavoro

Lavorare i piccoli gruppi - anziché nella classica "aula affollata" - comporta una demoltiplicazione degli occupanti che, impegnati in lavoro di gruppo, riescono a "demoltiplicare" anche il .... rumore !

Visionando il filmato salta immediatamente all'occhio il clima di silenzio presente in aula; se pensiamo a tutte le problematiche del personale docente relative all'affaticamento vocale, al rumore assordante dei gruppi di aula, alla difficoltà di gestione di questi aspetti, direi che abbiamo scoperto il primo "punto di forza nascosto": l'utilizzo di  questa metodologia consente un MIGLIORAMENTO GLOBALE DEL CONTESTO IN CUI I LAVORATORI OPERANO.

Già avrete capito che nella moderna ottica dello stress lavoro-correlato (peraltro riferito a particolari gruppi omogenei di lavoratori - quali il personale docente - paragonati, lo ricordiamo, alle helping professions per il loro particolare lavoro incentrato prevalentemente sulla relazione) l'utilizzo di questa metodologia didattica genera sensibile miglioramento per i lavoratori; essi quindi si trovano ad operare in un contesto migliore, con benefiche ricadute su tutta la sfera psicosociale, oltre che sul benessere del lavoratore stesso.




2. La gestione degli spazi



layout-tipo per le "isole di lavoro"


La demoltiplicazione avviene anche in un discorso spaziale, poiché la metodologia prevede che si formino delle vere e proprie "isole di lavoro" ove il gruppo opera autonomamente. Anche questo aspetto è riconducibile ad un ragionamento sulle tematiche di sicurezza; infatti il nuovo layout della stanza di lavoro implica una percezione diversa dello spazio quotidiano: lavorando in contesti più "ariosi", ogni alunno matura una maggiore attenzione agli spazi sani, all'ordine, alla disposizione dei materiali quotidiani, al movimento più libero. Questa attenzione - tornando poi al layout "quotidiano" dell'aula - genera ricadute positive sul rispetto per gli spazi, sul miglioramento della disposizione di cartelle e materiali didattici, etc... Ciò è fondamentale per maturare i giusti concetti di ordine e di rispetto delle regole, che in una classe affollata sono fondamentali sia per la quotidianità sia in caso di immediata evacuazione dal locale stesso.


In conclusione potremmo affermare che utilizzando efficacemente le metodologie del cooperative learning si ha non solo una ricaduta didattico-pedagogica, ma anche un miglioramento di aspetti fondamentali per la sicurezza scolastica (oltre quelli qui evidenziati ce ne saranno anche altri, mi rendo conto e spero che nel tempo emergeranno...!), in un'ottica di miglioramento del benessere organizzativo globale a cui consegue un miglioramento delle condizioni dei lavoratori.

Alla prossima condivisione, grazie per l'attenzione !

Sergio Bovini