giovedì 8 novembre 2012

"Nuova formazione": il dibattito é aperto, ma le soluzioni??????

Il noto accordo Stato-Regioni in materia di formazione dei lavoratori, dirigenti e preposti oramai é. In vigore da quasi un anno ma le problematiche nel nostro settore lavorativo ( e non solo nel nostro...) sono più che mai attuali, cerchiamo di fare un "focus" su questo delicato quanto importante argomento.


RIPRENDIAMO CON L'AUGURIO PER TUTTI DI  BUON ANNO NUOVO !


Ora cerchiamo di proseguire questo piccolo approfondimento...

Innanzitutto le figure "ex 81" nella scuola, come possono essere configurate ???? Una mia interpretazione, peraltro condivisa da Colleghi e da Autorità di Vigilanza, potrebbe essere la seguente:

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
figura "atipica": in esso si configura, infatti, un "duplice status" di seguito riassunto:

- DATORE DI LAVORO (infatti esercita sostanzialmente i poteri decisionali e di spesa)
- LAVORATORE (infatti ha rapporti contrattuali con il MIUR)

escluderei invece lo status di Dirigente, in quanto (cfr. art. 2 comma d D.Lgs.81/08) il Dirigente ex 81 è riferito ad una ben precisa figura sì dirigenziale, ma che attua le direttive del datore di Lavoro.

[NOTA DELLO SCRIVENTE: Questa lettura, è vero, potrebbe aprire il dibattito in quanto il Dirigente Scolastico fa riferimento diretto al "suo" datore di Lavoro "locale", ovvero al Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, ma in questo caso - proprio in virtù dei rapporti contrattuali ministeriali sussistenti - a mio avviso sembrerebbe prevalente lo status di lavoratore su quello di Dirigente ]

IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI (DSGA)

 per esso, invece, si configura un "duplice status" di seguito riassunto:

PREPOSTO (infatti è la persona - cfr. art. 2 comma e, D.Lgs. 81/08 - che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti dei poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori (NOTA: riferito allo staff di segreteria, ove il preposto esercita una diretta funzione di controllo) ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

LAVORATORE (in virtù del proprio rapporto contrattuale in essere)

ALTRE TIPOLOGIE DI PREPOSTO ????

si possono configurare sia nei c.d. "fiduciari di plesso", ovvero nei docenti incaricati a rappresnetare il DS nella sede distaccata ove lavorano, ma ben più marcatamente in tutti quei lavoratori che esercitano delle direttive ricevute dal DS in siti lavorativi  ove siano presenti rischi specifici. (es.: laboratori di chimica, macchine, informatica, etc... incluse per certi versi anche le palestre)

Riguardo ai preposti, laddove non sia chiara e manifesta una nomina formale, va ricordato un importante articolo dell'81, molte volte trascurato, l'art. 299 "esercizio di fatto di poteri direttivi" secondo il quale può essere individuato anche lo status di "preposto di fatto" pur senza regolare investitura.

[NOTA: questo aspetto è FONDAMENTALE e riguarda una miriade di situazioni che in un prossimo post dobbiamo NECESSARIAMENTE mettere a fuoco per una condivisione allargata]


Dall'incontro informale avuto lo scorso 8 Gennaio presso la Scuola Piermarini di Foligno, confrontandoci tra Datori di lavoro e RSPP sono emerse interessanti linee di azione e di condivisione in merito alle necessità di costituire percorsi condivisi di rete che possano soddisfare anche bisogni formativi ed addestrativi.

Grazie al contributo della collega RSPP Giannangeli (Cyanus Foligno) pubblichiamo una interessante scheda sinottica della formazione con evidenziati anche i percorsi per il pregresso:



Il dibattito quindi continua a presto e buon lavoro a tutti !

sergio bovini







Progetto "Più sereni nel Nido": SI PARTE con Terni !!!!!




"Più Sereni nel Nido" è un'iniziativa progettuale dedicata alla facilitazione della sicurezza nel settore Asili nido e Scuola dell'Infanzia, ovvero - in altre parole - dedicata alla "fascia 0-6".


Il progetto prevede una serie di azioni formative rivolte a target diversificati presenti negli asili nido e scuole dell' Infanzia comunali. 

Tutto parte dal bisogno di fornire gli “strumenti” essenziali - utili a tutti i presenti, adulti e piccini - per acquisire le abilità di base di autoprotezione nelle varie emergenze potenzialmente accadibili al nido (ma applicabili ed esportabili anche ai vari momenti della vita quotidiana), per fornire gli strumenti utili alla costruzione di percorsi ludico-didattici dedicati, per ottimizzare le procedure di gestione di emergenza presenti. 


Il progetto proposto prevede le seguenti azioni (Biennio 2012-2013): 

Seminari tecnici in plenaria: eventi in cui verranno focalizzati i principali concetti relativi alla gestione dell'emergenza in questi "particolari" ambienti di lavoro.

Focus group convolgenti lavoratori di strutture comunali (Nidi+ Materne) all'uopo accorpate: momenti di riflessione sulle principali criticità gestionali in merito alla gestione dell'emergenza. Verranno recepite le criticità e  proposte delle soluzioni condivise dal gruppo. Inoltre si focalizzerà anche l'aspetto comunicativo, con il traciamento di possibili percorsi ludico-dicattici da poter utilizzare per "comunicare l'emergenza"ai ... "piccoli ospiti".

Simulazioni di esodo: utili alla cantierizzazione delle soluzioni emerse in occasione dei focus group. L’assistenza dell'osservatore esterno è finalizzata alla verifica delle soluzioni trovate, unitamente ad un briefing pre-prova (utile a rifocalizzare le soluzioni organizzative da mettere in campo durante la simulazione) ed una breve “after action revue” dopo la simulazione, questa ultima allo scopo di ricondividere le eventuali criticità emerse e definire la proceduralizzazione delle stesse.

Il tutto in un'ottica costruttiva e finializzata a facilitare le soluzioni organizzative che saranno poi proceduralizzate nell'aggiornamento dei Piani di Emergenza Interni di ogni sito.

.....La loro possibile percezione dell'allarme per l'evacuazione.......

venerdì 24 agosto 2012

Ci avviciniamo alla ripresa, tra vecchi e nuovi problemi...



mente aperta, si ricomincia !!!!!





L'Anno Scolastico sta per iniziare e, unitamente alla ripresa di pubblicazioni nei nostri principali strumenti di informazione e condivisione, si riaffacciano vecchi e nuovi problemi.

Alla cosiddetta "Dorsale Strutturale" (ovvero tutta quella macroarea concernente la conformità normativa delle strutture, e relativi impianti, che annualmente ospitano i nostri figli unitamente a varie tipologie di lavoratori) si affianca la "Dorsale Gestionale", ovvero il coacervo di tutte quelle "incombenze", spesso (e volentieri) considerate (...) "meri adempimenti" utili solo a pararsi le spalle.

Bene, come primo input vorremmo concentrarci, da qui all'inizio delle lezioni, proprio alla Dorsale Gestionale.

Focalizzaremo le varie criticità, cercando di oggettivizzarle per il mondo scolastico, cercheremo di attribuire loro delle priorità, e tenteremo di formirvi delle linee-guida utili alla gestione della sicurezza scolastica.

Il tutto in un'ottica pratica che si svincola a priori dal mero adempimento.

Stay tuned, quindi: nei prossimi giorni pubblicheremo....!

Grazie dell'attenzione, alla prossima!

sergio bovini

lunedì 18 giugno 2012

IMPARIAMO DAI BAMBINI: "LA SCATOLETTA"


Ci siamo lasciati, qualche post fa ed in pieno terremoto dell'Emilia-Romagna, con questa frase:

E' infatti fondamentale focalizzare l'obiettivo di base che - non lo scordiamo - può essere individuato nel DARE A TUTTI GLI STRUMENTI (giusti e personalizzati aggiungerei...) che consentano l'apprendimento delle corrette modalità di autoprotezione.

"COME POMPIEROPOLI": Il Centro Rampi e una interessante iniziativa

riporto testualmente dal sito del Centro Rampi http://www.centrorampi.it/


"Al termine dell’anno scolastico 2011/2012, il giorno 07 giugno, il Centro Operativo Alfredo Rampi Castelli Romani, grazie alla collaborazione con la Direzione Didattica del 2° Circolo di Ciampino ed alla preziosa disponibilità degli insegnanti della Scuola Elementare “Tommaso Rossi” di Via Bleriot 28, ha potuto realizzare l’attività formativa-dimostrativa per bambini con un percorso interattivo denominato “COME POMPIEROPOLI”."


Un grazie a questi ragazzi professionalmente preparatissimi !

Maggiori info a questo link:http://www.centrorampi.it/files/news-CAR---COAR-CR-come-pompieropoli.pdf


mercoledì 30 maggio 2012

TERREMOTO, NON ABBASSIAMO LA GUARDIA -2

ATTIVIAMOCI TUTTI PER ACCRESCERE LA CULTURA DELLA SICUREZZA !


FOTO tratta da http://www.earthquakecountry.info/
Scusandomi con voi tutti per la non puntualità nell'aggiornamento di questo blog, cercherò ora di proseguire il discorso recentemente, ralativo al "come non abbassare la guardia" nei confronti del rischio sismico.


Oggi iniziamo una prima focalizzazione del filone culturale:


2. Cultura


- il lavoro sul corretto comportamento in caso di scossa sismica è da riprendere totalmente ed unificare in una serie di azioni e progetti ad hoc a partire dalla più tenera età. L'importante è dare seguito alle indicazioni di base (su cui è peraltro stato anche costruito il ben noto nostro "algoritmo P.R.E.", maggiori info potete trovarle su http://www.facebook.com/TerremotoPREpariamoci) già da tempo fornite da Dipartimnto della Protezione Civile, INGV, etc.... e basate essenzialmente sulla stabilizzazione in caso di scossa sismica, allo scopo di autoproteggersi ed evitare pericolose fughe incontrollate potenzialmente ingeneranti problemi anche sensibili.


- il target: è fondamentale mirare gli interventi di informazione in base ai differenti tipi di target. Così potremmo "giocare" con i bambini ed al tempo stesso insegnare loro la base delle manovre di autoprotezione (NB: questo sarà oggetto del prossimo post intitolato "LA POSIZIONE DELLA SCATOLETTA", di cui forniamo una simpatica anticipazione di foto tratta da percorso addestrativo da noi seguito):
ecco .... la scatoletta...: BRAVI BAMBINI !
così come potremmo trovare le strategie più idonee per comunicare i corretti comportamenti agli adulti, seppur più difficile in quanto "viziati" spesso da comportamenti non corretti in partenza (es: terremoto = fuga immediata). 


Un discorso a parte va fatto per le modalità di condivisione: è necessario infatti poter individuare tutte quelle "interconnessioni" e tutte quelle reti già esistenti, in quanto canali utili ad una massima pubblicizzazione delle informazioni da diffondere. Risulta quindi fondamentale, una volta individuato il target, appoggiarsi a strutture preordinate (penso alle varie forme di aggregazione presenti che, nel caso degli adulti, possono essere date da centri di aggregazione sociale, università delle terza età, associazioni, reti civiche, etc....) in modo da ottenere una divulgazione mirata sia per target che per nuclei e reti già accorpate e presenti sul territorio.
Il vantaggio è manifesto: possibilità di eseguire interventi mirati, massima efficacia nelle azioni ed ottimizzazione del raggiungimento del target, possibilità di replicabilità "in cascata" delle informazioni, etc....


Una ulteriore riflessione vorrei farla in merito al target fasce deboli: se ci capita di "curiosare" in rete, particolarmente concentrandoci sulle modalità di organizzazione della comunicazione pre-mergenza utilizzate negli USA, vedremo che quasi con lucida "maniacalità" viene eseguita una suddivisione puntuale degli individui che necessitano maggiore protezione nei contesti critici. Questa può essere la via maestra, potremmo copiare, replicare ed adattare questi metodi ai nostri protocolli preventivi di comunicazione, tenendo conto delle varie fasce da raggiungere: anziani, disabili, anziani e disabili soli e possessori di animali, soggetti medicalizzati, soggetti con particolari ausili per deambulazione, etc.....


Questa "settorializzazione" si rifletterebbe in una maggiore attenzione focalizzata - a livello preventivo - su particolari target e non solo in caso di accadimento. 


E' infatti fondamentale focalizzare l'obiettivo di base che - no lo scordiamo - può essere individuato nel DARE A TUTTI GLI STRUMENTI (giusti e personalizzati aggiungerei...) che consentano l'apprendimento delle corrette modalità di autoprotezione.



A DOMANI CON IL PROSSIMO CONTRIBUTO.

Grazie per l'attenzione ed un pensiero costante alla popolazioni colpite

sergio bovini
adler@geologi.it




martedì 29 maggio 2012

TERREMOTO, NON ABBASSIAMO LA GUARDIA

ATTIVIAMOCI TUTTI PER ACCRESCERE LA CULTURA DELLA SICUREZZA !

Con un pensiero alle popolazioni dell'Emilia-Romagna duramente colpite, iniziamo a... "scendere in campo" per cercare di diffondere la giusta cultura di fronteggiamento dei fenomeni sismici.

Facile a dirsi, ma come fare ? Innanzitutto è necessario che ognuno debba fare la cosiddetta "parte sua", ovvero agire secondo la propria competenza. Certamente ci aspettiamo che dopo questa ulteriore disgrazia (ricordo che dal 1997 in poi ci sono stati - purtroppo - significativi eventi in Italia che hanno portato distruzione e morte in un territorio di per sé fragile abitato da comunità altrettanto fragili in quanto esposte al rischio sismico spesso in carenza di azioni di prevenzione) ci sia un "moto culturale globale" che porti una definitiva risposta al problema prevenzione fino ad oggi non prioritario.

Belle parole direte voi, ma NOI come possiamo dare il nostro contributo ? Vediamo di elencare qualche possibile linea di indirizzo, promettendovi che, da oggi, aggiungerò un contenuto giornaliero a questo blog. Intanto per oggi focalizziamo il filone normativo:

1. Normativa

- Sarebbe utile riverificare non tanto la riclassificazione sismica del territorio nazionale, quanto piuttosto potenziare studi e ricerche sugli "effetti di sito", ovvero sulla vulnerabilità di particolari territori che - date determinate condizioni geologiche, geomorfologiche od idrogeologiche (compresa l'interazione per "somma" di questi termini) risultano maggiormente esposti al danneggiamento in caso di evento sismico.

- Dovremmo inoltre potenziare i canali finanziari orientati alla messa in sicurezza degli edifici cosiddetti "strategici": non è possibole sentire ancora parlare di terremoti che richiedono l'evacuazione di ospedali o causano totale inagibilità di palazzi sedi di Prefetture e simili: queste strutture in emergenza devono assicurare la continuità delle azioni di base utili per la comunità.

- Dovremmo tenere a mente l'integrità delle "life lines", ovvero creare progettazioni sicure (e le fonti normative e tecniche attualmente ci sarebbero) per tutte quelle linee di distribuzione strategiche (acquedotti, gasdotti, elettrodotti, etc...) che possano resistere al sisma e garantire la continuità dei servizi essenziali.

- Dovremmo iniziare a pretendere l'attivazione dei legislatori affinché si possa codificare una normativa che puntualizzi linee guida e "paletti" oggettivi per la gestione delle emergenze in caso di evento sismico - di pari significato del D.M. 13.03.1998 (Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro), non solo nei luoghi di lavoro ma anche con delle aperture alla quotidianità (pensiamo alla protezione dei soggetti disabili, alle criticità dei luoghi a sensibile affollamento, etc...)

- Dovremmo iniziare a ragionare sulle corrette modalità di "comunicazione della sicurezza": potrebbero a tale proposito essere redatte delle linee guida con specifiche tecniche di modalità efficaci di comunicazione che possano raggiungere in maniera mirata l'utente finale: lavoratori, fasce deboli, disabili, etc....

- Dovremmo iniziare a creare delle comunità di lavoro, ragionamento e condivisione di idee, utility, buone prassi che possano essere utili a TUTTI per affrontare le quotidianità e non arrivare impreparati all'emergenza: pensate, solo per fare un "banale" (...) esempio, l'utilità di poter condividere dei kit di emergenza da tenere vicino al letto e he possano esser adattabili a tutte le situazioni: kit di emergenza per famiglie con bambini, kit di emergenza per disabili con particolari ausili, kit di emergenza  per cani-guida per non vedenti,  kit di emergenza per medicalizzati, etc...

In altre parole è ora di cambiare radicalmente la nostra cultura, non possiamo apsettare i disastri per riparare (e, purtroppo,piangere...) sempre, dobbiamo iniziare ad essere bravi in prevenzione.

Questa (e solo questa, a mio avviso, è la strada giusta).

A DOMANI CON IL PROSSIMO CONTRIBUTO.

Grazie per l'attenzione ed un pensiero costante alla popolazioni colpite

sergio bovini
adler@geologi.it