venerdì 22 novembre 2013

GESTIONE DELLE COSIDDETTE "CLASSI SDOPPIATE" : aspetti in quotidianità ed in emergenza




Entriamo nel vivo degli aspetti più gestionali della sicurezza, in particolare affronteremo oggi una problematica tipica dalla scuola Primaria in su, vediamo di che si tratta.

Spesso accade che, per vari motivi, il docente improvvisamente comunica la sua impossibilità a raggiungere il luogo di lavoro, per vari motivi.

La classe si trova, quindi, improvvisamente "scoperta" fine dalle 8 di mattina; fino ad oggi la procedura classica che poteva essere impiegata prevedeva la nomina di un supplente immediatamente reperibile. Purtroppo l'attuale situazione socio-economica vede non molte risorse impiegabili in questa direzione, quindi diventa prassi comune l'attuazione di misure organizzative "compensative" per ovviare a tale problema.

Durante un recente incontro informativo fatto col personale scolastico, è emersa la necessità di codificare alcune procedure di minima che tengano conto del concetto fondamentale di "QUOTIDIANITA' ED EMERGENZA", ovvero il ben noto concetto di sicurezza in base al quale "tutto quello che funzione bene nella quotidianità DEVE funzionare bene anche in contesti più stressati, ovvero in possibili emergenze. Vediamo di seguito come abbiamo ragionato.

Ora vi racconto i criteri di base che abbiamo tracciato:

1. PUNTUALE DEFINIZIONE DI DESTINAZIONE D'USO ED AFFOLLAMENTO MASSIMO DELLA STANZA:

E' importante che sia conosciuto a priori questo aspetto, non solo per motivi eventuali di esposizione del datore di lavoro in caso di difformità di utilizzo,  ma anche per conoscere un dato di partenza su cui costruire tutta la procedura.

Chiaramente l'approccio è più facilitato se l'edificio scolastico è soggetto a controllo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di competenza, ovvero "ha il Certificato di Prevenzione Incendi". Sul CPI ragioneremo in seguito, ma intanto anticipiamo il concetto fondamentale che NON E' UN DOCUMENTO "AUTOMATICO" PER TUTTE LE SCUOLE, ovvero bisogna vedere SE la scuola è attività soggetta a controllo dei VVF, ovvero contiene attività soggette. Questo per chiarificare messaggi mediatici molte volte errati.....!

Nel progetto finalizzato alla richiesta (o al rinnovo) del Certificato di Prevenzione Incendi, ancorché presentato in modalità semplificata dalla nuova normativa (D.Lgs. 151/2011), deve essere incluso un elaborato tecnico che riporti, tra le altre cose, anche le destinazioni d'uso dei vari locali ed il massimo affollamento di ognuno di essi.

Partiamo quindi da qua: se un vano è descritto come "aula" con affollamento massimo di 25 persone (occhio! Parliamo di 25 persone TOTALI, non solo alunni, ma anche docenti, sostegno, etc...) non può "diventare" (leggi: essere utilizzato come...) un laboratorio utilizzato abitualmente da 40 persone.... E questo è il primo aspetto, importante perché il MASSIMO AFFOLLAMENTO controlla anche la POTENZIALE RICETTIVITA' dello spazio considerato, vediamo quindi il punto due...


2. DISTRIBUZIONE DEGLI ALUNNI NELLE ALTRE CLASSI: CRITERIO DI BASE

Il primo criterio applicabile è che va eseguita una valutazione preliminare degli spazi maggiormente idonei, ovvero delle realtà con meno affollamento presenti, anche in base al numero massimo di occupanti di cui sopra. (esempio: in una classe ove già sto a quota 25 - non a caso ho utilizzato questo numero, ne riparleremo - è chiaro che NON posso aggiungere altri alunni se il numero massimo di affollamento di quell'aula, nel progetto del CPI, parla di 25 persone!).

Chiaramente andranno privilegiate le classi meno affollate ma sempre prendendo spunto dai valori "tabellati" nel progetto del CPI.


A questi due aspetti vanno aggiunte le prossime note che riguardano un po' più aspetti "spiccioli" di gestione, vediamo un po' di capirci qualcosa.....


3. GESTIONE DEGLI SPAZI DI AULA

Chiaramente l'aula che "riceve" l'aliquota di alunni "ridistribuiti" deve essere oggetto di alcune accortezze, tra cui è fondamentale la gestione degli spazi; sè è vero, infatti, l'assunto che tutto quello che deve funzionare in quotidianità deve funzionare bene anche in contesti di emergenza, capiamo che l'argomento cura degli spazi è essenziale.

Impariamo quindi, fin dalla "quotidianità" a curare gli spazi di aula e a far capire agli alunni che l'ordine di ogni posto e del materiale (zainetto, cartellina, sacca ginnica, etc...) di ognuno va meticolosamente curato. Questo, unitamente alla disposizione dei banchi nello spazio di classe  [nota: argomento di cui parleremo nei prossimi post], comporta una prevenzione primaria di tutti i fattori di rischio collegati a questo argomento: inciampo, urto (sia in quotidianità che in emergenza) ma anche facilità nelle manovre di esodo ed ottimizzazione delle stesse in un contesto senza ostacoli o potenziali pericoli collegati alle aree di transito.

Ora capiamo come l'importanza della cura quotidiana delle aree di transito abituali si rifletta in una efficace capacità di eseguire corrette manovre di esodo dai nostri luoghi di lavoro.


4. SALVAGUARDIA DELLA LUCE DI ESODO MINIMA (PORTA DELL'AULA)

Ferme restando le indicazioni esistenti [anche di questo c'è da parlare, vi prometto che affronteremo prima o poi anche questo importante argomento ....!] relative alla soglia dei 25 occupanti per classe - fatte salve, oramai lo sappiamo, le prescrizioni eventuali da CPI - la classe che "riceve" gli alunni in più, oltre a curare gli spazi, deve applicare un concetto di base, quale quello del mantenimento della pervietà della luce della porta: cosa vuol dire? Vediamo.

E' risaputo che gli alunni "distribuiti" si muovono con le loro sedie e, una volta arrivati in classe "ospitante" si dispongono nello spazio come meglio credono. Orbene è necessario che il docente presente curi la disposizione degli stessi, in modo da lasciare libera la "luce"(ovvero l'intero passaggio) della porta dell'aula.

Applicando questa misura fondamentale di prevenzione si facilitano le manovre di esodo - eseguite peraltro in clima emotivo "congruente" quale quello dell'emergenza - evitando il cosiddetto "collo di bottiglia" nei pressi della porta, situazione critica in quanto rallenterebbe l'esodo dagli spazi nonché potrebbe creare intralcio ai flussi di esodo con conseguente inciampo o caduta delle persone.

5. INFORMATIVA DI BASE DA PARTE DEL DOCENTE

Tutti sappiamo (e se non lo sapete....ve lo dico io...!!!) che in emergenza è difficilissimo, se non impossibile, gestire gruppi numerosi che tendono a comportarsi con reazioni non corrispondenti alla somma delle reazioni dei singoli ma con una (ora facciamo i difficili) "anima collettiva", ovvero con comportamenti non riconducibili a quelli dei singoli componenti il gruppo.


Questo concetto, proveniente non cerro da me quanto dalla letteratura scientifica, ci deve far comprendere che è fondamentale lavorare sulla comunicazione preventiva, ovvero nei cosiddetti "tempi di pace". Come applicare questa cosa ?

Il docente presente nell'aula "ospitante", una volta curata la gestione degli spazi e la salvaguardia della luce di esodo necessaria, potrà dedicare un minuto alla informativa in caso di emergenza in modo da addestrare questo "nuovo gruppo classe": in poco tempo, infatti è possibile ricordare il codice di esodo, il percorso da impegnare per l'evacuazione ed il punto di raccolta, codificando eventuali nuovi aprifila e serrafila alla luce del nuovo gruppo costituitosi nell'aula. Completerà l'informativa il comportamento in caso di evento sismico, con autoprotezione eseguita applicando il ben noto modulo "P.R.E." anche in assenza di banco.

[NOTA: se non conoscete il P.R.E o se non ve lo ricordate, potete andare a curiosare sulla pagina dedicata che ho aperto su Facebook, raggiungibile a questo link:  TerremotoPREpariamoci

6. GESTIONE DEL GRUPPO DOPO L'ESODO


Il gruppo classe di neoformazione di cui abbiamo parlato finora presente un'ultima (speriamo...) criticità, ovvero il docente NON CONOSCE (di norma) i nuovi alunni "ospitati"; non solo, ma non ha neanche i loro nominativi nell'abituale registro di classe (elettronico o cartaceo che sia). E' quindi fondamentale che presso il punto di raccolta il gruppo classe più i "nuovi" rimanga compatto, evitando (anche questo deve essere detto nell'informativa preliminare) il ricongiungimento degli "ospitati" con gli altri provenienti da classi ospitanti diverse.


Spero di avere fatto un po' luce su questo aspetto "sommerso" che intreccia, come tutte le cose, quotidianità e sicurezza. Anche se ho acceso un solo lumicino, spero sia utile per migliorare un po' i nostri sistemi di gestione della sicurezza, in un'ottica più "spicciola" di quotidianità.

a presto e grazie per l'attenzione !

sergio bovini


NOTA: la lavagna fotografata è il frutto del focus che abbiamo fatto durante un mio recente intervento di informazione in un Istituto del nostro territorio: grazie all'input di alcuni docenti abbiamo potuto lavorare su questa argomentazione che poi ho sviluppato in questo post. Grazie e ad maiora !!!!








giovedì 14 novembre 2013

ah, dimenticavo: aperto un nuovo blog dedicato ai più piccoli....!!!




Ho deciso di aprire un nuovo blog poiché credo sia utile focalizzare il concetto di sicurezza a 360° rivolto ad un target particolare: il segmento di età 0-6, ovvero nidi e scuole dell'Infanzia.

Questo perché, al di là delle esperienze attuali, l'ambito è molto stimolante vuoi per il particolare target vuoi per i rischi presenti per i lavoratori, ma anche per il "sommerso" di rischio presente.

Come affronteremo il percorso ? In tanto vorrei affrontarlo insieme a voi, in un'ottica di condivisione e di circuitazione delle informazioni e delle esperienze....! La mia idea è quella di trattare argomentazioni varie presenti nell'...."universo sicurezza" di questi particolari luoghi di lavoro.

Qualche idea ? Oltre alle canoniche argomentazioni vorrei approfondire qualcosa su: Sicurezza alimentare, aspetti sanitari della vita di comunità, sicurezza giochi esterni, sicurezza giocattoli, piante velenose, allergeni outdoor ed indoor, etc......

Se condividete questa nuova avventura salite a bordo: link al nuovo blog



a risentirci presto e......

..... STAY TUNED !!!!!

sergio bovini




Più Sereni nel Nido, a Terni iniziato il secondo step di progetto

La seconda fase di progetto è iniziata ieri con un momento fondamentale di "reprise" delle attività, il famoso "incontro di mantenimento", vediamo di cosa si tratta.

Ci siamo ritrovati dalle 16 alle 18 con i preposti delle sedi "esaminate" lo scorso anno, ovvero nei primi sei siti ove abbiamo eseguito i focus group e le simulazioni di esodo; obiettivo è la ripresa delle misure organizzative emerse in occasione del primo step progettuale.

Abbiamo avuto moto di rifocalizzare molti aspetti collegati alla gestione dell'emergenza e non solo, spostando anche alcune considerazioni su argomenti più generali del D.Lgs. 81/08.

In particolare ci siamo concentrati sulle seguenti argomentazioni:

- univocità del codice (sonoro o vocale che sia) immediatamente riconducibile all'evacuazione: abbiamo concordato che l'addestramento all'autoprotezione sismica va impartito mediante consegna vocale evitando di utilizzare un codice similare a quello di esodo. Questo perché è imoprtante non creare confusione fin d'ora, in modo da abituarsi alla normale codifica delle più comuni modalità di segnalazione utilizzate per l'evacuazione dei siti che possiamo incontrare nella nostra vita quotidiana.

- codifica apri- e serrafila: utile in caso di soluzioni di esodo tipo "trenino" o "bruchetto", mentre da valutare attentamente in caso di esodo a piccoli gruppi: infatti la codifica appesantirebbe in questo ultimo caso la gestione dell'evacuazione.

- protezione disabili presenti: da valutare preventivamente caso per caso all'inizio dell'anno. Si concorda di utilizzare il primo in contro annuale di mantenimento (ottobre/novembre) per esaminare le varie situazioni aggiornate.

- ausili per controllo gruppi di esodo: sono state esaminate alcune proposte e abbiamo concordato di sperimentare alcune strutture ausiliarie (sia il "bruchetto" che le tre "porzioni" di esso) per costruirci sopra percorsi ludico-didattici sperimentali da presentare poi durante il seminario tecnico di fine progetto.

- modalità di approccio al punto di raccolta esterno: da curare la personalizzazione del sito ancorandolo ad un riferimento univoco (es.: albero, tana, gioco, etc....): ciò favorisce l'immediatezza di aggancio, semplificando molto la risposta in caso di emergenza.

- gestione eventi a sensibile presenza di persone: importante aspetto che io definisco come "sommerso" ovvero tutte quelle situazioni "quiescenti" che non vengono ancora focalizzate e possono costituire una criticità nell'ambito gestionale in caso di emergenza. Abbiamo concordato la seguente modalità di approccio:

1. definizione del massimo affollamento possibile per le sedi oggetto di Certificato di Prevenzione Incendi (ricordiamo che la nuova normativa prevede il controllo del comando Provinciale dei Vigili del Fuoco anche per asili nido con almeno 30 occupanti)

2. pianificazione preventiva dell'evento (recita natalizia, etc....) e ricerca eventuale sito idoneo al contenimento della popolazione partecipante (genitori, etc...)

3. feste di fine anno : prediligere setting all'aperto

4. demoltiplicazione dell'affluenza: riduzione dei partecipanti per ogni famiglia e/o ripetizione dell'evento in due o più momenti.

- raccordo con strumenti di pianificazione sovraordinati: da verificare puntualmente l'ubicazione delle varie aree di attesa previste in caso di evento sismico rilevante. A tale proposito faciliteremo il raccordo tra Ufficio Servizi Educativi Comunali e Ufficio Protezione Civile Comunale al fine di scambiare tutte le informazioni utili sui vari siti oggetto dell'azione progettuale.


Inoltre abbiamo focalizzato argomentazioni puntuali emerse da quesiti dei presenti: ambiti di responsabilità del preposto, sue funzioni e concetto di responsabilità solidale espresso nel D.Lgs. 81/08.

Ci siamo lasciati con l'appuntamento a fine anno "scolastico" per il secondo incontro annuale di mantenimento, in cui faremo il punto della situazione e delle misure oggi definite.



Una buona ripresa di progetto, direi ! Grazie a tutti i partecipanti e alla prossima !

sergio bovini





martedì 12 novembre 2013

Più Sereni nel Nido: e bravi i "nostri" bambini e le "nostre" lavoratrici...!!!!




Riportiamo di seguito una prima documentazione fotografica del primo step di progetto realizzato per i Nidi e le Scuole dell'Infanzia del Comune di Terni

Primo step di progetto asili nido e scuole di Infanzia Comune di Terni: AVANTI COSI' e già pensiamo alla seconda fase !!!

Terminato con le simulazioni di esodo il primo step di progetto "Più Sereni nel Nido", stiamo per partire con la seconda fase di progetto che prevederà la ripresa dei focus group  per i nidi e le scuole dell'Infanzia restanti del territorio considerato.

Ma c'è di più: abbiamo previsto due incontri fissi (all'inizio e a fine "anno scolastico"), in cui verranno coinvolti i preposti di sede, vediamo meglio di cosa si tratta.

Domani, mercoledì 13 Novembre, inizierà la seconda fase di progetto con il "PRIMO INCONTRO DI MANTENIMENTO":

abbiamo pensato questa formula di "reprise" delle azioni progettuali poiché il tutto non finisce certo con le simulazioni di esodo ed i relativi report di criticità, bensì vogliamo dare un seguito a tutto riprendendo le criticità emerse e cercando di metterle a sistema nel piano di miglioramento.

E' per questo che ci confronteremo in due date fisse ogni anno, al fine di riprendere il tutto per migliorarci, nonché per focalizzare l'attenzione sui percorsi ludico-didattici da progettare, finalizzati alle modalità di autoprotezione in caso di terremoto e sulle tecniche di evacuazione.


Avanti quindi per una nuova avventura, sulla quale vi aggiorneremo, stay tuned !!!!!!

sergio